Spazi Immaginari e Archeologia del Silenzio
I miei dipinti nascono dall’incontro tra architettura interiore e memoria industriale.
In passato (ma in qualche occasione ancora adesso) rappresentavo interni reali di fabbriche dismesse, officine attive, ambienti industriali, osservati con attenzione documentaria e trasformati sulla tela attraverso un meticoloso lavoro prospettico.
Oggi questi spazi evolvono: diventano visioni autonome, luoghi inventati, sospesi tra ricordo e immaginazione.
Sono ambienti di lavoro e stanze domestiche che non esistono nella realtà, ma sembrano trattenere voci, rumori e presenze invisibili.
La prospettiva (centrale, accidentale o a volo d’uccello)– guida lo sguardo dentro un universo parallelo dove il silenzio è il vero protagonista.
Utilizzo fondi polimaterici e colori acrilici su tela Gallery per costruire superfici dense, vibranti, capaci di raccontare la bellezza del tempo che passa e la potenza dell’invisibile.
Ogni opera è una narrazione silenziosa, una scenografia emotiva che invita alla riflessione.
Pittura contemporanea, ambienti immaginari, interni abbandonati, arte prospettica, atmosfere industriali, arte evocativa:
chi cerca questi linguaggi troverà in queste tele un mondo familiare e sorprendente al tempo stesso.